venerdì 29 aprile 2011

Team Bagi


Bene, dopo aver finito di colorare questa simpatica illustrazione spendo 2 parole su ognuno di questi mostri tascabili, spiegando perchè sono finiti in questo disegno.

Tutti da piccoli eravamo innamorati di Charizard. Siamo saltati sul divano quando il Charmeleon di quell'inetto di Ash si è evoluto, abbiamo scagliato ciabatte (non ancora infradito) sul televisore (ancora a tubo catodico) quando quel doppiamente inetto l'ha lasciato nella valle dei draghi con tutti quei Charizard più forti di lui, e abbiamo provato le nostre prime eccitazioni sessuali quando tornava per combattere alla Lega o nei film.

Quando alle elementari si giocava ai pokemon (un gioco molto sadomaso in cui c'erano bambini allenatori/padroni e bambini a 4 zampe a interpretare i pokemon) io facevo sempre Ivysaur: probabilmente perchè sapevo riprodurre minuziosamente il suo verso. Ero già da piccolo un discreto rumorista.

Cubone è uno dei pokemon più inutili della storia (esiste qualche pokemon di tipo Normale che abbia uno scopo nella vita?), ma mi piaceva il suo aspetto.
*Quest'ultima frase non ha senso, visto che mi è stato ricordato che Cubone è di Terra

Non ho mai amato i pokemon Coleottero, ma Scizor era un figo punto e basta. Mi è sempre piaciuto anche Scyther, nell'Argento aveva una mossa che lasciava il nemico con 1 PP. Diabolico.

Anche Espeon non è molto utile, ma mi piacciono i gatti e quando era uscita la seconda generazione di pokemon è stato amore a prima vista.

Blaziken è stato lo starter dell'ultimo gioco a cui ho giocato, il Rubino. L'ho portato fino a lv 100, e spazzava i Superquattro solo con un calcio.

P.S. non conosco le ultime 2 regioni, ma se dovessi giocare con il Bianco o Nero non avrei dubbi sullo starter, avete visto quanto figo è questo maiale cicciottoso di fuoco? Lo adoro!


martedì 26 aprile 2011

Draghi nani

Un attacco di nostalgia acuta sui Pokemon.
Probabilmente causato dalle martellanti pubblicità dei capitoli Bianco e Nero e dal fatto che la mia ragazza sta giocando la versione Rubino che le ho prestato (e che non si decide a finire: come si fa a non aver ancora battuto i Superquattro dopo 50 ore di gioco??).
Ho scelto 6 Pokemon di generazioni diverse, quelli che sono stati (più o meno) i miei preferiti dal 1999 a qualche anno fa.

Li ho disegnati su fogli singoli e poi assemblati con photoshop.
Per non sbagliare le proporzioni ho controllato le altezze di ognuno e ho scoperto con orrore che Charizard è più basso di me.
Ma si può?
E' un nanetto di 170 centimetri.
E Ivysaur è un bestione alto un metro.
Un alano praticamente.
Dopo queste rivelazioni che hanno sconvolto in un secondo tutta la mia vita, ho OVVIAMENTE inventato tutte le altezze.
A naso.

giovedì 21 aprile 2011

Non sono il primo che parla eh



E' infine uscita: la famigerata intervista che mi hanno fatto al Cartoomics di Milano, ovviamente io sono il secondo che parla, il primo è nonno Isao.
Bè dai, mi sono inceppato solo un paio di volte e il mio mignolo che indica per 40 secondi il fumetto è già entrato nella storia del giornalismo mondiale.
La bella valletta affianco e me sarebbe l'altra autrice che non ha voluto spiaccicare una parola perchè troppo vergognosa, però le pagine le gira proprio bene, niente da dire.

martedì 19 aprile 2011

8 su 18


Quelli che seguono costantemente e appassionatamente questo blog, che provano un senso di ansia quando non posto per una settimana, e che si ricordano esattamente ogni cosa che scrivo anche a distanza di mesi (se siete questo qualcuno sappiate che non state bene, anzi mi inquietate), si ricorderanno di certo un post in cui raccontavo che avrei fatto dei fondali per un corto d'animazione.
Sono arrivato a disegnare 8 fondali su 18, e questo è uno di quelli.
Mi è stato chiesto di non postarli tutto, quindi ne metterò random una volta ogni tanto.

Attualmente questo è il mio impegno principale insieme ai personaggi per il gioco di carte collezionabili e al volantino per l'Avis. Sono lavori completamente diversi tra loro, quindi posso svegliarmi la mattina e dire "cosa ho voglia di fare oggi? Degli sfondi, dei personaggi, o smanettare robe grafiche?"
E' una bella fortuna.
L'ho già detto che amo la varietà di questo mestiere?

giovedì 14 aprile 2011

Pennelli in mostra

Un orco particolarmante snello
Certo che inchiostrare col pennello è tutta un'altra cosa!
Dopo l'esperienza traumatica che ho vissuto qualche anno fa, quando il mio primo costosissimo pennello in pelo di martora ha iniziato a sfaldarsi dopo pochi giorni dall'acquisto, ho sempre preferito pennini e pennarelli.
Il dubbio che quel pennello fosse stato conservato male in qualche magazzino mi è venuto dopo, quando ho scoperto che anche la mia morosa (che allora non era la mia morosa) aveva comprato il pennello nello stesso posto, e anche a lei si era biforcato allegramente quasi subito.

Per anni il pennello è stata una figura mitologica e irraggiungibile: avevo la prova della sua esistenza solo quando sentivo frasi come "alla disney devi usare per forza il pennello" o "ma hai visto che pennello che c'ha quello?"
All'ultima fiera invece ho comprato uno di questi, il mio assomiglia a quello nel centro


Per adesso va benissimo, conosco gente che lo usa da anni quindi in teoria la punta non si dovrebbe dividere in 12 punte come ha fatto quella maledetta martora.
Ok, è molto difficile da usare e dopo che ho finito di inchiostrare un disegno devo sempre correggere col bianchetto alcuni tratti che non sono venuti proprio secondo la mia volontà, ma ne vale la pena.

lunedì 11 aprile 2011

Barcellona


Sabato sono tornato da Barcellona.
Al di là di tutti i bellissimi monumenti/edifici/parchi che ci sono in quella città, tralasciando la grande varietà di persone che la abitano, mettendo da parte il fatto che ognuno va in giro come gli pare e piace e che la sera c'è ogni tipo di locale dove andare a mangiare e a bere, la cosa che mi ha colpito di più è stata la sensazione di poter fare qualsiasi cosa se abitassi a Barcellona.

Tutto ciò che riguarda le arti visive, come illustrazione, fumetto, grafica, è estremamente curato e tenuto in considerazione in un modo che qua neanche ci possiamo immaginare.
Passeggiando per alcuni vicoli del centro sono entrato in atelier di "artisti", in cui il piano terra è dedicato alla vendita delle loro creazioni (dipinti, disegni, oggetti, vestiti) e un soppalco a vista funge da laboratorio in cui queste cose prendono fisicamente vita.
Un'attività del genere qua in Italia chiuderebbe dopo 3 giorni.

Dopo pochi giorni mi sono sentito subito a casa, Barcellona sembra un grande paese pronto ad accoglierti a braccia aperte.

Un ringraziamento speciale a Cristina che ci ha fatto bere degli ottimi bicchieri catalani :D